27 ossa by Diana Lama

autore:Diana Lama
La lingua: ita
Format: azw3, epub
Tags: thriller, mistero
pubblicato: 2015-04-29T22:00:00+00:00

75

Andrea

Dopo la doccia bollente Andrea si sentiva di nuovo piena di energie. Malgrado il ginocchio malandato, Leonardo l’aveva riempita di colpi secchi e duri lasciandola ansimante e con qualche livido. Dal canto suo lo aveva beccato un paio di volte senza pietà, proprio sull’articolazione dolente, e alla fine l’uomo zoppicava di nuovo, ma lei sapeva che avevano fatto pace. Di Max nemmeno l’ombra nello stanzone che puzzava di sudore maschile e rimbombava di sbuffi e gemiti. Meglio così.

Suo malgrado, mentre si preparava una cena frettolosa, l’immagine di lui le tornò in mente, come l’aveva visto l’ultima volta: la schiena larga, i muscoli tesi e il collo un po’ curvo, come se fosse troppo stanco per tenere la testa diritta. Andrea era stata così sciocca da proporgli di combattere insieme, qualche volta. Arrossì di rabbia e vergogna al ricordo. Non avrebbe imparato mai a trattare con i maschi.

Cercando di non pensare a Max, la mente tornò a Gloria, Giada, e a quello che aveva detto Concetta. Rivide il misto di spavento e fiducia sul viso della strana ragazza fragile che non riusciva a dimenticare. Le aveva chiesto aiuto.

Sbuffò. Era infastidita da quella violazione della propria quiete mentale. Sbatté con più energia del dovuto le uova in una ciotola con il parmigiano. Dio solo sapeva se non faceva abbastanza fatica a mantenere uniti i frammenti nei quali si era scompaginata la sua vita. “Non sei più un poliziotto”, si disse con stizza, rivoltando la frittata nella padella. “Non devi raccogliere tutti i gatti randagi che si avventurano in giro”.

Si sedette al banco della cucina, ma dopo qualche minuto, sconfitta, depose la forchetta con cui stava torturando la frittata. Non aveva mangiato che un paio di bocconi. Non poteva continuare a fare finta di niente, Gloria le aveva chiesto aiuto, in qualche maniera assurda sembrava riporre fiducia in lei.

Viveva al suo stesso piano, ma Andrea non l’aveva mai vista fino a pochi giorni prima, eppure pareva che quella donna la conoscesse bene. D’altra parte, non poteva uscire di casa. Nessuna meraviglia che non l’avesse mai incontrata. Forse la spiava dalle finestre? L’agorafobia è una malattia sottostimata, ma molto invalidante, e se Gloria ne era affetta alcuni suoi strani comportamenti potevano essere comprensibili. Quando devi dipendere dagli altri per ogni genere di sostentamento tendi a diventare paranoico.

Il silenzio del suo appartamento cominciò a pesarle addosso, mentre pensava alla donna poco distante, chiusa nella sua prigione volontaria. La inquietava che le uniche persone su cui Gloria poteva contare erano una sorella poco raccomandabile, un factotum ubriaco e manesco e una psichiatra che abitava chissà dove. Continuando a darsi della stupida raggiunse l’appartamento dell’altra. Appoggiò l’orecchio al battente e sentì un rumore indistinto, come un miagolio lieve che proveniva da dietro la porta. Pigiò il campanello, solo due colpi brevi. Era sera tardi e non sapeva niente delle sue abitudini.

Silenzio improvviso, come se il gatto che miagolava avesse smesso di botto, e poi il rumore ricominciò, ancora lieve ma più vicino, e lei lo riconobbe. Qualcuno stava piangendo.

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